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Le parole della politica in italiano – Pt. 1

Come leggere e interpretare gli articoli di cronaca politica sui giornali italiani.

Parte 1. Le persone e i luoghi della politica

 

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Un riflesso naturale delle persone che studiano l’italiano è quella di iniziare a leggere i giornali italiani, cartacei o digitali.

I giornali, e in particolare i quotidiani, hanno sempre una sezione molto ricca di politica interna. Spesso le persone che studiano italiano la ignorano, preferendo leggere le pagine di cultura, scienza ed esteri perché sono riferimenti più universali.

Tuttavia, le persone che arrivano a livelli più avanzati e/o vogliono saperne di più di quello che succede in Italia, leggono anche la cronaca politica.

In questo post, mi rivolgo proprio a voi, cari appassionati e care appassionate di politica italiana.

Ecco un glossario minimo delle parole ed espressioni necessarie per capire un articolo che parla di politica.

Se preferisci leggerlo con calma su tutti i dispositivi, puoi scaricare la versione in pdf.

Scarica la scheda Le parole della politica 1

 

Sapete sicuramente che l’Italia è una repubblica parlamentare, dove il parlamento detiene il potere legislativo e si divide in due Camere.

  • La Camera dei deputati, che ha sede a Roma a Palazzo Montecitorio.
  • Il Senato della Repubblica, che ha sede a Roma a Palazzo Madama.

I nomi dei palazzi dove si riuniscono le Camere non sono un dettaglio di colore.

Molto spesso, i cronisti politici usano i nomi dei palazzi per parlare delle istituzioni che vi hanno sede.

Potete incontrare per esempio frasi come:

La legge è stata approvata da Montecitorio e ora passa a Palazzo Madama.

Un/una rappresentante della Camera dei Deputati ha il titolo di deputato/deputata e ci rivolgiamo a questa persona con l’appellativo di Onorevole.

I deputati e le deputate si riuniscono in gruppi parlamentari, che di solito condividono con gli altri deputati e deputate del proprio partito.

I membri di partiti e movimenti politici troppo piccoli per formare un gruppo autonomo si iscrivono al cosiddetto gruppo misto.

I deputati che appartengono a partiti che sostengono il governo in carica si definiscono deputati di maggioranza. Quelli che appartengono a partiti che non sostengono il governo in carica sono deputati di opposizione.

L’attività dei deputati e delle deputate si svolge soprattutto nelle commissioni, ovvero gruppi specializzati che si occupano di temi specifici (Es. la commissione trasporti).

Naturalmente, la Camera dei Deputati ha un presidente, eletto dai deputati stessi, e che ha il compito di dirigere i lavori della Camera.

Spesso ci si rivolge a questa persona come a Il presidente della Camera o La terza carica dello Stato.

Salvo eccezioni, il Presidente della Camera è in carica per tutta la legislatura. Ovvero, per il periodo che va da un’elezione all’altra e che normalmente dura cinque anni.

Nel Palazzo di Montecitorio, c’è un famoso corridoio arredato in stile molto elegante e che ricorda il ponte di una grande nave da crociera. Per questo motivo, in gergo viene chiamato Il Transatlantico.

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È una zona aperta ai giornalisti e dove spesso i deputati e le deputate si fermano a parlare tra loro. Per questo motivo, il Transatlantico appare molto spesso nelle cronache dalla Camera.

Il Senato della Repubblica si riunisce a Palazzo Madama e funziona in modo molto simile alla Camera dei Deputati. I senatori e le senatrici infatti si dividono nei rispettivi gruppi di appartenenza e lavorano soprattutto all’interno di commissioni specializzate su un tema specifico.

Non tutti i membri del Senato sono eletti dai cittadini. Esistono infatti posti riservati ai cosiddetti senatori a vita.

Sono senatori a vita tutti gli ex-presidenti della Repubblica. Gli altri invece sono nominati direttamente dal Presidente della Repubblica per meriti particolari in campo scientifico, culturale o altro.

Anche il Senato della Repubblica ha un presidente. Che porta il titolo di Presidente del Senato e a volte viene chiamato la seconda carica dello Stato.

I deputati e i senatori si incontrano in una (o più di una) seduta comune in occasione dell’elezione del Presidente della Repubblica.

Mentre i voti espressi da deputati e senatori nella loro attività legislativa sono quasi sempre palesi, il voto per il Presidente della Repubblica è segreto.

Questo fa sì che deputati o senatori possano decidere di votare contro le indicazioni dei propri partiti. Nel gergo del giornalismo politico, queste persone vengono chiamate franchi tiratori.

Il Presidente della Repubblica è la prima carica dello Stato. Viene eletto ogni sette anni da tutti i deputati e tutti i senatori riuniti in seduta comune e da un gruppo di delegati regionali.

Il Presidente vive e lavora nel palazzo del Quirinale e quindi, così come per Palazzo Madama e Montecitorio, il Quirinale diventa spesso nelle cronache un sinonimo perfetto di Presidente della Repubblica. Dal momento che il palazzo del Quirinale sorge in cima al colle Quirinale, un altro sinonimo molto usato per riferirsi al Presidente della Repubblica e alla sua carica è Il colle.

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Il governo è l’organo che detiene il potere esecutivo. È composto dai vari ministri della Repubblica, ognuno competente per il suo settore, che si riuniscono nel Consiglio dei Ministri (spesso abbreviato in Cdm) e sono diretti dalla figura del Presidente del Consiglio dei ministri, spesso abbreviato in Presidente del Consiglio, Premier o chiamato anche capo del governo e capo dell’esecutivo.

Il Presidente del Consiglio vive e lavora a Palazzo Chigi, luogo dove si riunisce il Consiglio dei Ministri. Per questo motivo, anche Palazzo Chigi è un luogo molto importante nella geografia politica italiana.

I vari ministeri, a volte chiamati anche dicasteri, hanno le loro sedi in vari palazzi di Roma. Alcuni di questi, i più importanti, hanno lo stesso peso nelle cronache dei vari Palazzo Chigi, Quirinale, Palazzo Madama e Montecitorio.

Ad esempio, il ministero degli affari esteri ha sede in piazzale della Farnesina e spesso i giornali per parlarne dicono semplicemente la Farnesina.

Oppure il ministero dell’interno, che ha sede al palazzo del Viminale, e che viene per questo spesso chiamato velocemente il Viminale.

A volte nella cronaca possiamo leggere i nomi di altre figure.

Per esempio, il sottosegretario. Lo possiamo definire, semplificando un po’, come l’assistente di un ministro.

Oppure il portavoce, la persona responsabile della comunicazione con l’esterno di una carica importante dello Stato.

Forse hai anche sentito la parola portaborse. Non è un termine ufficiale, e anzi di solito è usato in tono dispregiativo, ma indica l’assistente di un o una parlamentare.

Un’ultima appendice per parlare degli amministratori locali.

Al di sotto dello Stato, infatti, in Italia esistono le Regioni e i Comuni. La persona che dirige una regione è il Presidente di Regione anche se spesso i giornalisti usano la formula (più breve, ma meno corretta) di governatore. I collaboratori del presidente di regione, in pratica i “ministri” della regione, sono chiamati assessori.

Sono assessori anche i “ministri” delle città. La persona che governa la città, a prescindere dalla grandezza della città stessa, è il sindaco. Chiamato spesso anche primo cittadino.

Nel caso delle città più grandi, in particolare Roma e Milano, i palazzi delle rispettive amministrazioni cittadine sono diventati nomi conosciuti nella cronaca politica.

Per questo motivo, puoi incontrare la parola Campidoglio per fare riferimento al Comune di Roma e Palazzo Marino per fare riferimento a quello di Milano.

Per ora è tutto. Ti sembra interessante questo contenuto? Consiglialo ad altre persone che studiano italiano e che si interessano a questi argomenti. Presto arriverà la parte successiva, di approfondimento.

Preferisci scaricare il pdf? Puoi farlo dal pulsante qui sotto.

Scarica la scheda Le parole della politica 1

 

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