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Le parole del calcio in italiano – Pt. 1

le parole del calcio in italiano

Come parlare di calcio in italiano e guardare le partite insieme ai tuoi amici in Italia. Parte 1

Per molte persone in Italia il calcio è una passione. Per alcune persone in particolare è anche molto di più: un’ossessione, una religione, una malattia.

A noi non interessano le esagerazioni, ma parlare di calcio a volte può essere importante per parlare con gli italiani e con le italiane.

Specialmente se anche tu hai questa passione, sogni di guardare una partita in Italia e di commentarla con le persone accanto a te. Sul divano a casa di amici, al bar o in piazza davanti a un teleschermo magari.

Con questa serie di post, approfondiremo le parole del calcio in italiano.

Ci sono molti episodi del podcast di Salvatore racconta dedicati al calcio. Dai un’occhiata alla sezione Il podcast.

Nel post di oggi, parliamo in particolare di un tema base.

I ruoli dei calciatori in italiano.

Alcune di queste parole probabilmente ti sono già familiari. Altre invece sono un po’ più tecniche, vere perle con cui fare colpo sugli amici!

Partiamo?

Come sicuramente già sai, i calciatori in campo durante una partita sono undici titolari più un numero variabile di riserve che restano in panchina, in attesa di eventuali cambi (o sostituzioni) decisi dall’allenatore.

Nel calcio moderno, i giocatori di ogni reparto (la difesa, il centrocampo e l’attacco) svolgono un po’ tutti i ruoli durante le varie fasi della partita. È innegabile però che i singoli reparti hanno dei ruoli specifici da coprire.

La difesa ha prevalentemente il compito di difendere, cioè di impedire che gli avversari segnino un goal.

L’attacco ha invece il compito di attaccare, ovvero di segnare un goal.

Il centrocampo ha entrambi i ruoli e supporta l’attacco o la difesa a seconda della situazione.

Il modo in cui i giocatori si posizionano sul campo viene deciso dall’allenatore, che di solito usa alcuni moduli. Sicuramente hai sentito o letto da qualche parte formule come 4-4-2, 3-4-3 e così via.

Ecco, i moduli sono questi.

In ogni modulo di ogni squadra di calcio, un elemento è sempre sicuro:

Il portiere

Il portiere è il calciatore che si occupa di difendere la porta dai tiri degli avversari ed è l’unico giocatore che può toccare il pallone con le mani, coperte dai guantoni. A volte viene anche chiamato estremo difensore.

I difensori

I moduli più usati nel calcio prevedono una linea di giocatori che assiste il portiere nel compito di difendere la porta dagli attacchi avversari. Questi giocatori sono i difensori e, solitamente, possono essere tre, quattro o cinque.

Nei moduli con quattro o cinque difensori, i difensori che si trovano nelle posizioni più esterne si chiamano terzini. Per la precisione, il terzino destro è quello che occupa la parte destra del campo e il terzino sinistro quello che occupa la parte sinistra. Tradizionalmente hanno il compito di difendere i lati del campo, ma nel calcio moderno prendono parte anche alle azioni di attacco.

I difensori che si trovano al centro, invece, sono i difensori centrali. Il loro compito principale è quello di marcare gli avversari, ovvero di stargli vicino per impedirne i movimenti. Nel calcio moderno, alcuni difensori centrali hanno anche il compito di impostare. Ovvero, di iniziare l’azione d’attacco della propria squadra.

Questa è la difesa a quattro dell’Italia. Emerson e Florenzi sono i terzini, Chiellini e Bonucci i difensori centrali.

Nei moduli con tre difensori, invece, i terzini non sono previsti. In quel caso la difesa è composta da tre difensori centrali che, in gergo, si chiamano braccetti. Rispettivamente il braccetto di destra, il braccetto centrale e il braccetto di sinistra.

Solitamente i difensori centrali sono calciatori molto alti e grossi fisicamente e per questo motivo, oltre ai loro compiti difensivi, a volte partecipano alle azioni offensive della propria squadra in occasione dei calci d’angolo (corner). In questi casi è possibile sentire i commentatori televisivi italiani chiamarli “le torri” perché sono alti e pronti a colpire il pallone di testa.

I centrocampisti

La seconda linea è composta dai giocatori che occupano la parte centrale del campo, e per questo si chiamano centrocampisti. Questa parola, nel lessico del calcio in italiano, è stata inventata dal giornalista Gianni Brera.

A causa del ruolo particolarmente strategico del centrocampo, ci sono molti tipi di centrocampisti a seconda dei moduli e delle funzioni. Proviamo a vedere quelle più classiche.

In un modulo con 4 o 5 centrocampisti, i due calciatori che si trovano nelle parti più laterali si chiamano esterni di centrocampo o centrocampisti esterni. Il loro compito è quello di occupare le parti esterne del campo, chiamate fasce, e di assistere i compagni di squadra nei compiti difensivi o offensivi a seconda della situazione.

I giocatori che si trovano nella parte centrale del campo, invece, sono i centrocampisti centrali.

Tra loro segnalo in particolare il regista, ovvero “il cervello” della squadra perché ha il compito di organizzare il gioco di tutti gli altri compagni con i suoi passaggi. A volte, occupa una posizione leggermente più indietro rispetto alla linea dei centrocampisti e per questo viene definito regista basso o regista davanti alla difesa.

Un altro ruolo molto importante è quello del mediano. Si tratta di un calciatore che deve correre molto per marcare gli avversari, rubare loro il pallone e passarlo ai compagni. Tradizionalmente, il mediano non deve essere un calciatore dal livello tecnico particolarmente elevato, ma è importante che tra le sue caratteristiche ci siano resistenza e tenacia.

Un altro tipo di centrocampista centrale è la mezzala (plurale: mezzali), un calciatore che ha soprattutto ruoli offensivi con il compito di correre in avanti per collaborare con gli attaccanti con l’obiettivo di segnare un goal.

Nel centrocampo a tre, solitamente, ci sono due mezzali e un regista.

Un esempio di centrocampo a 3 dell’Italia.

Gli attaccanti

La terza linea di calciatori in campo è quella degli attaccanti, i giocatori che più di tutti hanno compiti offensivi, ovvero di attaccare gli avversari per segnare un goal.

Nei moduli che prevedono l’uso di tre o (più raramente) di quattro attaccanti, i calciatori che occupano le parti più esterne della linea sono le ali, a volte semplicemente conosciute come attaccanti esterni o esterni d’attacco.

I compiti delle ali possono essere diversi: ad esempio, quello di fornire traversoni (cross) verso il centro dell’area avversaria; oppure quello di “tagliare” il campo verso l’interno cercando direttamente il goal.

L’attaccante che occupa lo spazio centrale del suo settore invece può essere una punta o un centravanti. Il suo compito principale è quello di segnare o di attirare l’attenzione dei difensori avversari per liberare i compagni.

Quando una squadra gioca con tre attaccanti, in gergo si dice che usa il tridente, che letteralmente è il forcone tipico nelle raffigurazioni del dio greco Poseidone. Ce l’hai presente? Ha proprio tre punte.

Il tridente dell’Italia agli Europei 2021

Nei moduli con due attaccanti, uno dei due probabilmente è un centravanti mentre il compagno di reparto è una seconda punta, ovvero un calciatore con il compito di rifinire la manovra d’attacco. Per esempio, completando il passaggio decisivo (l’assist) che porta il centravanti a fare goal.

L’attacco a 2 punte della Juventus. Con Vlahovic nel ruolo di prima punta e Morata nel ruolo di seconda punta.

Bonus: il trequartista (o il fantasista)

In alcuni moduli è presente un giocatore (o anche due o tre) che si posiziona tra la linea degli attaccanti e quella dei centrocampisti con il compito di legare le due fasi del gioco. Dato che occupa una posizione che si trova circa a tre quarti del campo, per definirlo si usa la parola trequartista.

L’attacco della Roma con Totti e Perotti in posizione di trequartisti alle spalle di Dzeko

Per un certo periodo, in particolare tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni ’00, il gergo del calcio italiano, per definire il trequartista, ha anche usato la variante fantasista . Perché questi giocatori di solito erano dotati di notevole tecnica e intelligenza calcistica e il loro compito era trovare soluzioni fantasiose e originali per portare avanti le azioni offensive della propria squadra.

I grandi fantasisti hanno quasi sempre portato la maglia numero 10.

Per esempio sono stati grandi fantasisti italiani giocatori come Roberto Baggio, Francesco Totti o Alessandro Del Piero.

Per questo articolo è tutto. Nei prossimi appuntamenti con Le parole del calcio in italiano, ci occuperemo anche di:

  • i gesti tecnici e i momenti della partita.
  • le parti del campo e dello stadio di calcio.
  • nomi e ruoli dei dirigenti di una squadra di calcio.
  • articoli e nomignoli delle più famose squadre italiane di serie A e serie B.

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