Est! Est!! Est!!! – storia di un vino emozionante
Esercizio di comprensione di italiano l2 – livello B2 e superiori
Molto spesso i turisti e visitatori che arrivano a Roma, si fermano a Roma. È una scelta comprensibile, nella città eterna ci sono talmente tante cose da fare e da vedere che sembra che il tempo non basti mai! Immaginare di andare anche fuori Roma sembra impossibile.
Eppure ne vale la pena. Per esempio, per andare nel Lazio settentrionale con il suo panorama di laghi e città medievali. Ci sono posti splendidi da visitare, piatti prelibati da gustare e soprattutto eccellenti vini da provare.
Uno su tutti, un vino dal nome un po’ particolare: Est! Est!! Est!!! Lo producono a Montefiascone, un paesino in provincia di Viterbo. È un vino bianco, veramente molto buono, e deve il suo nome un po’ particolare a una storia davvero incredibile!
Ora ve la racconto.
Nel 1111, in pieno medioevo, l’Italia centro-settentrionale era legata alla Germania all’interno del grande Sacro Romano Impero. L’imperatore all’epoca era Enrico V che proprio quell’anno si recò a Roma in visita dal Papa per la sua incoronazione. Infatti, tecnicamente non era ancora imperatore, doveva essere il Papa a incoronarlo e dargli il titolo. E per questo dalla Germania era partito per questo lungo viaggio.
Enrico V naturalmente non viaggiava da solo, ma accompagnato da un lungo corteo di nobili, cavalieri e vescovi. Tra i vescovi ce n’era uno in particolare, monsignor Johannes Defuk, uomo di chiesa e grande intenditore di vino.
Defuk decise di sfruttare l’occasione del viaggio a Roma per fare una specie di tour enogastronomico e assaggiare tutti i migliori vini d’Italia che avrebbe incontrato lungo la strada.
C’era però un problema. Come fare a sapere in quali città e in quali osterie avrebbe trovato il vino migliore? Defuk ebbe un’idea. Mandò in avanscoperta un suo servitore, un certo Martino, con un compito preciso.
Il compito di Martino era semplice: assaggiare il vino in tutte le città di passaggio fino a Roma e, in caso di vino buono, segnalarlo scrivendo “Est!” (“c’è!” in latino) vicino alla porta della locanda. Se avesse trovato del vino particolarmente buono, allora Martino avrebbe dovuto scrivere “Est! Est!!”. Defuk, passando da lì, avrebbe capito che in quell’osteria Martino aveva trovato del vino buono e quindi si sarebbe fermato anche lui.
Quando Debuk infine arrivò a Montefiascone, ormai poco lontano da Roma, vide che sull’osteria del paese Martino aveva scritto non una, non due, ma bensì tre volte Est!. Proprio così: Est! Est!! Est!!!
Il vescovo fu sorpreso, lui e il suo servitore non avevano concordato un segnale del genere. Il vino di quell’osteria doveva essere davvero molto superiore agli altri!
Debuk decise di provarlo e scoprì che lo era davvero. Quel vino gli piacque così tanto che, di ritorno dal viaggio a Roma, decise di fermarsi a Montefiascone per sempre. E proprio qui c’è ancora la sua tomba, e il vino locale si chiama ancora, con orgoglio, Est! Est!! Est!!!
Glossario
Settentrionale – è l’aggettivo che definisce le cose legate al Settentrione, ovvero al Nord.
Nord – settentrionale.
Sud – meridionale.
Ovest – occidentale.
Est – orientale.
Nel caso di punti intermedi, come nord-est o sud-ovest, l’aggettivo si usa solo per la seconda parte. Es: nord-orientale, sud-occidentale.
Prelibato – uno degli aggettivi usati per definire la bontà di un piatto. È un sinonimo di: delizioso o gustoso.
Intenditore – qualcuno che si intende di qualcosa, dunque un appassionato o un esperto.
In avanscoperta – costruita dalle parole “avanti” e “scoperta”, è un’espressione che deriva dal lessico militare. Indica di solito la missione dei soldati che si muovono prima del resto dell’esercito per studiare il territorio e controllare dove si trovano i nemici. Si usa oggi anche in senso metaforico, per parlare di qualcuno che prova qualcosa prima degli altri. Es. Chissà se quel ristorante è adatto per il nostro matrimonio. Domani andiamo a mangiare lì, in avanscoperta, così sapremo se ne vale la pena.
Nota grammaticale
In questa storia ho usato il passato remoto per raccontare eventi molto distanti nel passato. Inoltre, ho usato il condizionale composto e il periodo ipotetico del III tipo.