#35 – Claudia Cardinale
Trascrizione dal podcast Salvatore racconta, episodio pubblicato il 30 ottobre 2021.
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Una ragazza sedotta e abbandonata sulla riviera romagnola. Una giovane siciliana chiusa in casa da un fratello gelosissimo. La figlia di un borghese arricchito e segretamente affascinato dalla nobiltà. Una dura donna del west che combatte per la sua dignità. La moglie di un uomo ammazzato dalla mafia in cerca di giustizia.
Tante donne diverse. Eppure, una donna sola.
La donna che ha interpretato tutti questi ruoli, e molti altri, diventando una delle attrici italiane più importanti di sempre, famosa tanto in patria quanto all’estero.
Gli addetti ai lavori, nel mondo del cinema, la hanno amata. Stregati prima dalla sua bellezza e poi dal suo carattere.
Ha mostrato tanto talento e tanta dedizione, recitando in più di 150 film, di tutti i generi. Dalla commedia al dramma, dallo spaghetti western al film d’autore.
Ha lavorato con i più grandi registi del periodo d’oro del cinema italiano: Luchino Visconti, Sergio Leone, Federico Fellini.
Ha diviso il set con attori e attrici che hanno fatto la storia.
E l’ha fatta anche lei, la storia. Con il suo fascino, il suo mistero e la sua personalità.
Oggi parliamo di Claudia Cardinali. Attrice per caso, diva per destino.
Quando Claudia Cardinali è nata, la chiamavano tutti Claude. Questo perché, anche se da genitor di origini siciliane, lei è nata a Tunisi. All’epoca, era il 1938, Tunisi era la capitale di un protettorato francese. Ci vivevano arabi, francesi, marocchini, e ovviamente anche una comunità italiana. I nonni di Claudia erano emigrati lì dalla Sicilia alla fine del XIX secolo. I suoi genitori si erano conosciuti lì, erano andati alle scuole francesi, ma avevano mantenuto un legame affettivo con la madrepatria.
La stessa Claudia a casa parlava soprattutto francese. L’italiano lo ha imparato tardi, ne parleremo.
Da ragazzina, mostra subito un carattere risoluto e deciso. Come tante ragazze della sua età, cresce nel mito di Brigitte Bardot, la leggendaria BB, ma il cinema in quel momento non le passa nemmeno per la testa. Studia per diventare maestra elementare.
Un giorno, arriva a Tunisi un regista francese. Vuole girare un documentario e ha bisogno di alcune ragazze per fare le comparse. Le comparse, nel gergo del cinema, sono quei personaggi di sfondo, che spesso non parlano, ma servono a riempire le scene. Siccome gli servono delle ragazze giovani e carine, le sceglie nelle scuole di Tunisi. E tra le tante, sceglie Claudia.
Il film viene presentato al festival di Berlino e attira l’attenzione di un altro regista francese, che vede pochi secondi del volto di Claudia e nota che quella ragazzina possiede una bellezza sopra la media. La vuole per un suo film. Non come protagonista, certo, ma per un piccolo ruolo può andare bene. Lei accetta, senza pensarci troppo. Ancora non lo sa, ma quello è il debutto di una grande carriera.
La svolta vera arriva nel 1957, quando Claudia ha 18 anni. Partecipa a un concorso di bellezza pronto a eleggere ‘la più bella italiana di Tunisia’ e lei vince. Il premio è un viaggio a Venezia, durante la Mostra del cinema di quell’anno.
Quando Claudia arriva lì, improvvisamente attira l’attenzione dei fotografi. Non è vanitosa, non sorride davanti agli obiettivi e anzi mostra distacco e ritrosia. Ma proprio per questo, è ancora più affascinante.
Non solo per i fotografi però. Inevitabilmente, a Venezia, la notano anche registi e produttori. Quella ragazza non è solo molto bella, ma lo è anche in un modo diverso dalle altre. Ha qualcosa di unico.
Claudia così riceve proposte e inviti. Lei è lusingata, ma anche un po’ sorpresa. Vogliono che faccia l’attrice. Lei! Che non sa nemmeno recitare!
I suoi genitori sperano che accetti. Anche perché la situazione a Tunisi è poco chiara. Da qualche mese, la Tunisia è indipendente e non è chiaro cosa succederà per gli europei presenti. Improvvisamente arriva la possibilità di tornare in Italia, ed è nelle mani di Claudia.
Così decidono di andare a Roma, dove lei fa un provino alla scuola di cinema nella leggendaria Cinecittà. Si nota quello che lei stessa sapeva, e cioè che non sa recitare. Alla fine del provino, i suoi esaminatori commentano la prova e qualcuno dice qualcosa di offensivo. Lei lo sente, si arrabbia e va via sbattendo la porta.
I suoi esaminatori forse sono maschilisti e un po’ rudi, ma non sono stupidi. Da quella reazione capiscono una cosa. Forse la ragazza, non ha esperienza, ma ha carattere. E ha la stoffa per diventare un’attrice. La convincono a tornare indietro, le offrono una borsa di studio e lì Claudia Cardinale inizia a studiare recitazione.
È dunque arrivato l’inizio della sua grande carriera? Non ancora. Perché quell’esperienza per Claudia non è molto buona. Non si trova bene e i suoi problemi con l’italiano sono un limite evidente. Quasi insuperabile. Dopo mezzo semestre, abbandona la scuola per tornare a Tunisi. Sono tutti molto sorpresi, una ragazza che ha l’occasione di fare cinema di solito non se la fa scappare. Ma Claudia Cardinale non è una come le altre.
Ritornata a Tunisi, tuttavia, le cose le sfuggono di mano. Conosce un uomo, più grande di lei, che si approfitta di lei. La seduce e poi la violenta. Il risultato di quello stupro è che Claudia è incinta. Senza soldi, senza prospettive, in un Paese che sta per diventare straniero, Claudia deve affrontare da sola il ricordo della violenza, la gravidanza e anche il giudizio sociale della comunità.
Siccome a Roma sono pronti a riaccoglierla a braccia aperte, lei alla fine si decide. Dice di sì. Torna in Italia, torna al cinema. Non per passione, ma per necessità.
Clicca qui per scaricare il pdfA Cinecittà firma un contratto con la casa di produzione Vides di Franco Cristaldi, un uomo molto importante nella sua vita, nel bene e nel male. Grazie a lui, esordisce nel cinema vero con un ruolo ne I soliti ignoti di Mario Monicelli. Interpreta la sorella di un giovane siciliano molto geloso e che la tiene chiusa in casa. È un successo, gli italiani cadono ai suoi piedi. Per il momento però, conoscono solo il suo volto e il suo corpo, non la sua voce. Visto il suo italiano ancora marcato da un pesante accento francese, nel film viene doppiata da un’altra attrice.
Intanto però non possiamo dimenticare che Claudia è incinta. Finché può, lo nasconde, ma poi la cosa diventa evidente. Cristaldi, il suo produttore, le propone di andare a partorire a Londra, lontana da occhi indiscreti. Pagherà tutto lui, fingeranno che sia un corso d’inglese. In compenso le chiede, anzi le impone, di non svelare a nessuno il segreto. Per non bruciare la carriera. È una scelta dolorosa e faticosa, e lei confesserà la verità pubblica solo anni dopo.
Intanto continua a recitare. Del resto, non ha molta scelta. Visto che della sua vita privata non si deve sapere niente, l’unica cosa che le resta è lavorare. E lo fa sempre meglio perché lavora a contatto con grandi registi e grandi attori. Tra questi, Marcello Mastroianni che si innamora perdutamente di lei e la corteggia disperatamente. Ma Claudia non ha perso il suo carattere assertivo e un po’ spigoloso, e lo manda in bianco.
Il mito di quest’attrice bellissima e misteriosa, capace di rifiutare le attenzioni di Mastroianni, cresce senza pause. Nel 1961, ha il suo primo ruolo da protagonista nel film La ragazza con la valigia. Ma è due anni dopo che arriva il giro di boa della sua carriera.
Partecipa a Otto e ½, capolavoro eterno di Federico Fellini, e anche al Gattopardo, di Luchino Visconti. In questo film, Claudia Cardinali è protagonista di una scena leggendaria del cinema italiano, un ballo elegante dove lei, figlia di un borghese arricchito, conquista il burbero principe, aristocratico che disprezza i borghesi, interpretato dal grande Burt Lancaster.
Un altro momento chiave per la sua carriera arriva con un altro film, La ragazza di Bube. Qui, finalmente, Claudia Cardinali può recitare a pieno con il suo corpo, il suo volto e anche la sua voce. Il timbro roco, che sembra quello di una fumatrice, e il leggero accento francese diventano elementi preziosi della sua recitazione. Da lì, comincia la sua scalata verso le stelle.
All’apice della carriera, Claudia Cardinale è diversa da tutte le altre attrici. Dai tempi della storia del figlio segreto, si è abituata a mantenere un’aura di mistero e un’aria interrogativa che si uniscono bene al suo carattere deciso, di una donna che non si fa dominare da nessuno. Anche le altre attrici a volte lo fanno. Perché le fa sembrare più affascinanti. Ma per Claudia, quella non è una posa, è la sua natura, la sua caratteristica più forte.
Inizia a lavorare a Hollywood diversi mesi all’anno e in America addirittura si sposa. Con il suo produttore, Franco Cristaldi che prende anche la paternità del figlio ormai non più segreto di Claudia, Patrick. Con il senno di poi, l’attrice ricorda in modo negativo quell’esperienza, l’ha sentita come il modo del suo produttore per controllarla ancora e ancora.
Da un punto di vista lavorativo però, sono anni di grandi soddisfazioni. Come l’incontro con Sergio Leone e il ruolo leggendario di Jill McBain in C’era una volta il West, un film reso ancora più leggendario dalle musiche del maestro Ennio Morricone.
Nel 1975, per Claudia Cardinale arriva la fine del contratto con la casa di produzione Vides di proprietà di suo marito. Lei è stanca, e sempre più consapevole, di volere interrompere quella relazione professionale e personale ormai chiaramente tossica. Da un po’ di tempo ha una relazione, sincera e affettuosa, con il regista Pasquale Squitieri. È con lui che vuole continuare. Il distacco dalla Vides e dal marito però è pieno di ostacoli. Alla fine lui la lascia andare, ma le fa terra bruciata attorno nel mondo del cinema e le lascia un debito enorme con il fisco italiano.
Claudia non si arrende. Del resto, arrendersi non è una cosa che fa parte del suo carattere. Dopo due anni di pausa per colpa di Cristaldi, ritorna a lavorare, vince premi importanti, collabora con altri grandi registi e nel 2000, a più di sessant’anni, esordisce ancora. Questa volta a teatro.
Nonostante abbia cominciato la sua carriera quasi per obbligo, Claudia Cardinale ha amato il cinema e il cinema l’ha amata e la ama ancora oggi.
Ha lavorato con alcuni dei registi più importanti della storia del cinema, persone che la hanno fatta crescere professionalmente e a cui lei ha ispirato molto.
Ha creato un modello nuovo di donna e attrice, perché ha recitato prima di tutto usando la sua fisicità e la sua bellezza, ma senza per questo ridursi a una donna oggetto.
Ha mantenuto per anni l’orgoglio e la diffidenza che aveva da ragazza, quando il cinema le sembrava solo un gioco passeggero e nella vita pensava che avrebbe fatto la maestra elementare. Forse questo l’ha salvata dalle trappole di un mondo difficile e l’ha resa grande, una delle più grandi di tutte. Una che con il destino di diva non c’era nata, ma se lo è cucito addosso alla perfezione.
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